Non è lo sciopero degli estremisti

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cgilux.net
view post Posted on 18/4/2011, 14:38




Non è lo sciopero degli estremisti

La CGIL in piazza il 6 maggio

VENERDI' 04 MARZO 2011 - Unità/Lavoro

di Bruno Ugolini
Sciopero generale, dunque, il 6 maggio. Non scelto dalla Cgil, crediamo, perché convinta che basti pronunciare tale formula per cambiare le cose. Ma per mandare un segnale al Paese, per sostenere proposte di cambiamento di fronte a una crisi che mangia il lavoro e distrugge valori e diritti. Sarà un atto capace di incidere se avrà un seguito massiccio, se sarà capace di coinvolgere non solo gli iscritti al sindacato più grande. E’ stato preso tempo anche per questo. Le migliaia di assemblee annunciate saranno utili. Non è più tempo di scioperi ordinati dall’alto. Ed è importante che un esponente politico come Nichi Vendola abbia parlato della speranza di veder quel giorno anche l’impegno di Cisl e Uil. Un atteggiamento diverso rispetto a chi invece, a sinistra, si sofferma solo sul “più uno”, invocando più ore di sciopero. Sarebbe comunque inutile sperare in un convincimento unitario degli altri sindacati? Resta il fatto che lo stesso Bonanni, segretario Cisl, mentre polemizza con Susanna Camusso, annuncia un sabato di protesta e di proposta. Come per liberarsi dall’accusa di arrendersi senza condizioni a una politica governativa nella sostanza condivisa. Questo sciopero generale non nasce come un fulmine a ciel sereno. Non è credibile la tesi di una Cgil vittima degli estremisti. E’ maturato di fronte a un succedersi di fatti. L’ultima riunione degli organismi dirigenti non ha certo visto solo gli “irriducibili” della Fiom intenti a compiere un’analisi severa e preoccupata. La verità è che gli estremisti che contano sono da un altra parte. Sono in quel ministero del Welfare che ha contribuito fortemente a convincere Cisl e Uil e una parte del mondo dell’imprenditoria a intraprendere un cammino separato dal sindacato “rosso”. L’ultimo atto riguarda il contratto separato nel commercio. Così come c’è dell’estremismo nelle parole diEmma Marcegaglia quando ripristina la tesi Marchionne sulla fine del contratto e riprende la crociata sull’articolo 18. Mentre si sfascia la scuola pubblica, si abbandonano i precari al loro destino. Uno sciopero di grande valenza politica, certo. Perché l’interlocutore principale è l’attuale governo. E perché il sindacato italiano (anche Cisl anche Uil) da tempo ha disperatamente cercato di dimostrare di non essere un soggetto corporativo, bensì un soggetto politico capace di battersi per le sorti del Paese, convinto che esse si identifichino con le sorti di donne e uomini che lavorano. Non sarà sola la Cgil il 6 maggio. Il Paese ribolle di manifestazioni. E’ un crescendo. Tutto inutile, come qualcuno mormora anche a sinistra? L’alternativa consisterebbe nello stare chiusi in casa, chiusi nella propria cinica indifferenza? Delegando a qualche esperto oratore il battibecco nei talk show?


 
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cgilux.net
view post Posted on 18/4/2011, 16:16




1.claudia
Le preoccupazioni della cgil sono condivisibili ma lo strumento dello sciopero mi lascia
molto perplessa . Principalmente perchè si chiede un sacrificio ai lavoratori molti dei
quali hanno stipendi ridotti causa cassa integrazione o lavori a tempo determinato , sapendo
già che governo confindustria e altri sindacati tireranno diritto per la propria strada con
il facile alibi di uno sciopero di parte( altra cosa sarebbe un blocco del paese di tutti i
sindacati ).Altro motivo di dissenso stà nel fattoche così si dividono ulteriormente i
lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro. Della vicenda fiat la cosa che mi ha fatto più
male è stato vedere compagni lavoratori che si insultavano fuori dai cancelli.Queste sono le
mie riserve e quanto inciderà lo sciopero sulle scelte e sorti del governo si accettano
scommesse verificabili già dal 7 maggio.
08/03/2011 20:36

2.Giada
Questo sciopero generale raccoglie, con un certo ritardo a mio avviso, una domanda di
mobilitazione partita dalla piazza. La stessa piazza, gremita ed eterogenea delle
manifestazioni precedenti, che ritiene Cisl e Uil complici convinte di tutte le scelte del
governo, della Confindustria, della Fiat e che vede nel Federalismo, così come è stato
presentato, un ulteriore e decisivo passo verso lo scellerato processo di distruzione dello
stato sociale.
La parte moderata della Cgil invece teme il rischio di un crescente isolamento che le
farebbe perdere il ruolo di parte sociale all’interno di ventilate politiche di riforma nel
campo fiscale o in quello della contrattazione nazionale e che, in nome di una tanto
auspicata quanto vana unitarietà sindacale, continua ad illudersi che prima o poi la
Marcegaglia, la Cisl, la Uil, facciano un'altra politica.
Per avere successo dovrebbe essere uno sciopero in grado di fermare il Paese, proclamato non
solo contro il governo, ma anche contro la Confindustria e contro il sistema delle imprese,
consci del fatto che non esiste un padronato buono pronto a dissociarsi dall'amministratore
delegato della Fiat.
16/03/2011 19:58

Edited by cgilux.net - 18/4/2011, 18:22
 
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1 replies since 18/4/2011, 14:38   19 views
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