Milich |
|
| Ennesimo attacco alla scuola pubblica: secondo Berlusconi 'un luogo dove si inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia, in cui gli insegnanti comunisti indottrinano i ragazzi.' Ma perché il presidente ce l'ha tanto con i «professori» che, tra l'altro, fanno un lavoro di enorme responsabilità, sottopagati e sottostimati? Perché la scuola pubblica italiana è uno degli architravi portanti dello spirito di unità e civiltà nazionali, il luogo dove programmaticamente si cerca di formare coscienze non succubi e non subalterne. Per questo è il secondo obiettivo da distruggere dopo la magistratura (che è il primo per ovvii motivi: l'Unto del Signore non può essere giudicato!).
Queste dichiarazioni, insieme ad agghiaccianti iniziative come quella di istituire una commissione d'inchiesta 'sull’imparzialità dei libri di testo scolastici' , sono volte ad intimidire la libera circolazione della cultura tentando di ghettizzarla e sono quindi la chiara espressione di un governo che non vuole teste pensanti ma automi indottrinati. La maggioranza tenta continuamente e con qualsiasi mezzo di cancellare e stravolgere intere pagine della nostra storia con un revisionismo pericoloso ed insensato che comunque non stupisce considerando che, all’interno del proprio schieramento politico, diversi esponenti pongono sullo stesso piano partigiani e repubblichini.
|
| |